Nel locale adibito a bottega
del tintore vengono rappresentate tutte le fasi
previste per la tintura di filati e tessuti: dalla preparazione dei
coloranti e
mordenti, alle diverse procedure per la colorazione fino al candeggio
ed
all’asciugatura dei prodotti tinti. Il procedimento,
comunemente utilizzato per
la tintura, consiste nello sciogliere il colorante in acqua e solventi
in modo
da ottenere un bagno di tintura privo di grumi che altrimenti si
possono
depositare sulla stoffa. Le fibre vengono immerse in questi bagni fino
a che i
colori non le penetrano completamente, poi fatte asciugare su appositi
cavalletti o pertiche appese sugli stessi bagni in modo da recuperare
il colore
in eccesso. Prima o dopo il bagno di tintura, la stoffa viene trattata
con delle
sostanze dette mordenti che aiutano a fissare il colore alla fibra. La
durata
dell’immersione, i lavaggi e le operazioni di mordenzatura
variano a seconda che
si tratti di fibra in fiocco, in filato o tessuto e in base al tipo di
colore
che si vuole ottenere. Tre sono i procedimenti di tintura
Tintura delle matasse di lana:
Le matasse infilate in bastoni di
corbezzolo sbucciato (parucelli), vengono immerse nel bagno di tintura
Tintura in fiocco di lana
Il fiocco di lana viene messo in grosse
sacche legate e immerse in una caldaia d’acqua bollente con
la materia colorante
e il mordente.
Tintura del tessuto:
Il tessuto, posto su un asse di legno
azionato da una manovella, viene ripetutamente immerso nel bagno di
tintura fino
a raggiungere il colore desiderato.
Strettamente
attinenti all’epoca sono gli strumenti ed utensili necessari
nelle diverse fasi di lavorazione, quali bacinelle di rame per svuotare
le
vasche, bastoni a semicerchio per mescolare i colori o piccole palette
per
misurare gli ingredienti necessari al bagno di tintura.
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